Fondo Lidia e Irma Cellie

È facile, oggi, viaggiare, fare foto e pubblicarle anche immediatamente con il racconto del viaggio, e lo è allo stesso modo per uomini e donne. Ma negli anni Cinquanta o Sessanta? Potreste crederci che due ragazze pugliesi a quel tempo viaggiassero da sole per il mondo?

Queste foto lo dimostrano: senza rinunciare a vestitini e tacchi alti, io e mia sorella ci spingevamo ovunque ci fosse qualcosa di interessante da vedere. Volevamo vedere, per esempio, le donne africane che si allargano le labbra con un piattino, e organizzavamo il nostro viaggio per andare al sud dell’Etiopia a cercarle.

Animate fin da piccole dalle letture di libri di avventure (Salgari, Verne ecc.), con il gruzzolo messo da parte grazie al nostro lavoro, non ci preoccupavamo di allontanarci migliaia di chilometri da casa, di volare su trabiccoli a elica, navigare su fiumi pieni di coccodrilli o sulle piroghe dei mari polinesiani, pur di scoprire le meraviglie del mondo.

Scampate a un incendio della nave sul Nilo e sfuggendo spesso per un pelo a catastrofi naturali o guerre di cui appena arrivava notizia in Italia, abbiamo cercato di soddisfare la nostra curiosità spingendoci in lungo e largo fra i continenti, dall’Alaska all’Antartide, dal Polo Nord al Sudafrica, dalla Turchia allo stretto di Bering, in sottomarino per gustare le bellezze subacquee, in jeep per lanciarci giù dalle dune dei deserti, intorno a un fuoco per arrostire carne nella savana fra i versi notturni di leoni e iene... Abbiamo visto venirci incontro gli iceberg dell’Artico, spaventose e maestose montagne di ghiaccio che sembravano volerci abbracciare in riconoscenza del nostro amore per la natura.

Abbiamo avuto la fortuna di vedere cose meravigliose che neanche pensavamo esistessero, che ci hanno affascinate (alcune, purtroppo, ormai scomparse), spettacoli così grandiosi e stupefacenti da essere indescrivibili. Il più bello: lo spettacolare sorgere del sole sull’Everest. Veder comparire fra le nuvole e i monti rosa nell’aurora il rosso disco del sole e sentir nascere un applauso spontaneo, mentre tornavano alla mente le parole dell’Inno del sole di Mascagni per osannare il potente astro: “Son io la vita, son la beltà infinita, la luce ed il calor...”.

E per cercare di conservare il ricordo e di estendere agli altri queste conoscenze ed emozioni, facevamo foto e film, producevamo documentari con tanto di musica e narrazione. Decine di film, centinaia di diapositive, tanto lavoro per tradurre i libri comprati nei viaggi, scrivere i testi, scegliere le musiche, montare le pellicole, approfittando del progresso tecnico per migliorarne la qualità... e tutto questo ora vorrebbe scendere dagli scaffali e trovare un modo per risvegliare sensazioni.


Elenco parziale viaggi

1950 - Milano

1952 - Vienna

1952 - Atene / Rodi / Istanbul

1958 - Magonza

1963 - Sofia

1963 - Canyons (Namibia / Israele / USA)

1965 - Giappone / Hong Kong

1966 - Russia

1967 - USA / Canada

1968 - Spagna / Canarie / Marocco

1969 - USA (Arizona)

1970 - Kenya

1971 - Crimea

1972 - Polinesia

1973 - Sud America (Brasile / Ecuador / Bolivia)

1974 - Indonesia

1975 - Malaysia

1976 - India dall'Hindukush all'Himalaya

1978 - Birmania

1979 - Galapagos

1980 - Zaire

1980 - Turchia (Cappadocia)

1981 - Australia

1982 - Algeria

1984 - Alaska

1985 - Alaska / Groenlandia

1986 - Polonia

1986 - Tunisia

1988 - Venezuela

1989 - Canada

1991 - Namibia

1992 - Ceylon

1993 - Botswana

1994 - Yemen

1994 - Corea / Formosa / Filippine

1995 - India

1996 - Egitto

1997 - Kenya / Tanzania

1997 - Messico

1997 - Hawaii / Giappone

1998 - Niger

1999 - India (Sikkim / Assam)

1999 - Gabon

2000 - Parigi

2000 - Svezia

2001 - Madagascar

2002 - Mozambico

2002 - Passaggio a Nord Ovest

Filmati

L'archivio documentaristico Cellie contiene materiale montato e non, realizzato tra gli anni '60 e '90 del secolo scorso dalle sorelle Lidia e Irma Cellie a documentazione di viaggi di esplorazione geografica ed etnodemoantropologica in tutto il Pianeta.

Il materiale è costituito da 142 bobine in pellicola super8 e 19 videotape VHS, S-VHS e 3/4" U-MATIC una parte dei quali è stato digitalizzato.

Elenco dei filmati già digitalizzati: Rhodesia, Sud Africa, Uganda, Bharatpur, Kenya, 1972 Samoa Occidentale e Orientale, 1972 Papua Nuova Guinea, 1972 Fiji, 1972 Bora Bora - Tahiti, 1973 Brasile, 1974 Indonesia, 1977 Groenlandia, 1994 Seul 74° Congresso Universale Esperanto.

Diapositive

Completa l'archivio una ulteriore collezione di centinaia di diapositive risalenti allo stesso periodo, delle quali solo una piccola parte è stata digitalizzata.

Due donne, due pugliesi, due insegnanti e artiste, due viaggiatrici appassionate e spericolate, due pioniere del video-documentario. Le sorelle Lidia e Irma Cellie sono state tutto questo, in una parola sola, sono state due entronaute. Iniziando a viaggiare a partire dagli anni cinquanta le due intraprendenti sorelle Cellie, nate a Massafra e baresi di adozione, hanno visitato prima l'Italia poi l'Europa e il resto del mondo, con una interpretazione nuova dell'esperienza del viaggio.

Un viaggio che prima di tutto supera le logiche del turismo e quindi del consumo di massa. I viaggi di Lidia e Irma mostrano una alternativa agli spostamenti di gruppi affollati e affrettati che consumano il viaggio non riuscendo però a viverlo. L'importante per loro non è stato mai avere, consumare un viaggio ma essere il viaggio e nel

viaggio. Un percorso che, al di là dello spostamento geografico, ha avuto sempre come obiettivo principale l'accrescimento e la conoscenza del proprio Io raffrontato alle culture e agli usi dei paesi che visitavano. Un viaggio da entronauta che mira all'accrescimento e alla condivisione del proprio "Io" con "L'altro" rappresentato dal Paese e dai popoli che hanno incontrato nelle loro avventure.

Contro un tempo modellato dai bisogni turistici mordi e fuggi l'esperienza delle due massafresi lascia la testimonianza di un viaggio in cui i tempi e i mezzi sono particolari modellabili dal viaggiatore non dalla agenzia che vende i pacchetti viaggio, un viaggio come scoperta di sè stessi strettamente collegata alla scoperta del cosiddetto straniero e la cui conclusione logica è la ridiscussione del concetto stesso di straniero. Come testimoniano le trenta ore di materiale video girato in super8, possiamo parlare tranquillamente di uno spirito glocalista ante litteram nell'interpretazione dell'esperienza del viaggio.

Non una scoperta del diverso, dell'esotico, ma piuttosto una riscoperta dei territori e dei pensieri comuni al viaggiatore e al luogo visitato.

Prima di Jack Kerouac e ricordando Bruce Chatwin le sorelle Cellie hanno scelto di prendere la strada del viaggio negli anni in cui nasceva il turismo di massa che limitandosi al consumo non lascia spazio alla riflessione. Contro i viaggi massificati, fatti di Homo homini lupus, Lidia e Irma propongono un viaggiatore come osservatore partecipante, Homo sapiens, e grazie alla mania di video-documentare i propri viaggi sono riuscite a creare un tipo di viaggiatore che riproduce a fini conoscitivi la propria esperienza, un Homo video-faber.

Una scelta consapevole e non automatica, i loro documentari sono frutto di un lavoro attento e documentato, che rende il viaggio un mezzo di conoscenza e un metodo di interpretazione della realtà che non accetta barriere identitarie. Da vere documentariste indipendenti lo sforzo costante delle sorelle Cellie è stato sempre rivolto alla ricerca di una cultura universalistica dimostrata anche dalla loro passione per l'esperanto. I loro viaggi, alla stessa maniera dell'esperanto, cercano quindi di creare una comunicazione basata su una lingua semplice ma precisa, composta da linguaggi visuali, letterari e artistici. Un esperanto multidisciplinare che cerca di accomunare le realtà sia nelle differenza che nelle similitudini.