le storie del Circolo Eccentrico #18

#18 L'EPOCA del cringe

una imbarazzante storia di provinciale semplicioneria con ignare superstar

EPOCA è stato un riferimento assoluto per la stampa italiana. Ideato sul modello dei periodici illustrati statunitensi come Life è stato lanciato a Milano nel 1950. Grandi nomi del giornalismo, della fotografia e della letteratura hanno firmato le sue pagine fino alla chiusura nel 1997.

Insomma si potrebbe pensare ad un autentico tempio dell'autorevolezza e della precisione eppure, come in ogni tempio, le cadute di tono evidentemente non sono mancate.

In questo caso parliamo di un servizio commissionato da un pool di riviste internazionali ad un autentico mito della fotografia di moda e del reportage, lo statunitense Richard Avedon, autore di famosi ritratti di star come Marilyn Monroe, Janis Joplin, Brigitte Bardot, Rudolf Nureev, Andy Warhol, come di reportage dal Vietnam o sulle culture giovanili .

Questa volta la star di turno è la nostra Claudia Cardinale, che è a Los Angeles per girare la spassosa commedia "Piano, piano non t'agitare!" (Don't Make Waves) con Tony Curtis e la bionda Sharon Tate.

Nei mesi passati sulla West Coast, Cardinale viene a contatto con il mondo degli Hell's Angels e della Surf Culture, si trova di fronte alle proteste studentesche e scopre l'avanguardia del rock americano dell'epoca, la psichedelia. Le si apre il magico mondo di Laurel Canyon, dove si era insediato un manipolo di musicisti fermentando un peculiarissimo clima creativo. Ci sono Jim Morrison (che aveva preso casa dietro il Canyon Store), i Byrds, i Buffalo Springfield, James Taylor, Carole King, i Mamas & Papas, i futuri Eagles, Peter Fonda, Stephen Spielberg, Joni Mitchell (ritratta in una foto famosa mentre decora di cristalli colorati il proprio cottage) e naturalmente l’intera squadra che gravitava intorno a Crosby, Stills, Nash e Young.

E al Laurel Canyon ha preso casa anche l'altro protagonista del nostro servizio fotografico, l'astro nascente del rock e della controcultura: Frank Zappa.

Ed è a questo punto che, nonostante ci fossero tutte le premesse per qualcosa di straordinario, entra in gioco il cringe, l'imbarazzante idea editoriale della redazione di EPOCA. Preannunciato dal fumosissimo richiamo in copertina "Le più belle foto di Claudia Yè Yè" a pagina 32 piombiamo su uno spiazzante "CLAUDIA PRENDE IN GIRO L'AMERICA", ancor meglio precisato nell'occhiello "Vi presentiamo un divertente <<balletto>> in cui la Cardinale fa la caricatura dei <<simboli>> e dei miti più vistosi e aggressivi del mondo americano: dai <<selvaggi>> in motocicletta alle massaie trasandate dei supermercati".

Insomma sulle sponde del Pacifico Richard Avedon fotografa con l'idea di restituire un distillato di estetica e sensazioni, nelle padane nebbie milanesi i provincialissimi redattori di EPOCA ci restituiscono didascalie e testi di commento che trasudano ignoranza e inconsapevolezza dello stesso contenuto delle immagini.

A sinistra: berretto con visiera e occhialoni da motociclista, Claudia si trasforma nella ragazza di una delle bande che imperversano in California.

A destra: vestita e pettinata come Joan Baez, la cantante pacifista, <<CC>> posa insieme a un gruppo di studenti di Los Angeles.

Trascriviamo quindi il testo a commento: "Questo che vi presentiamo è un rapido e malizioso spettacolo, nato dall'incontro di Claudia Cardinale con l'America nei suoi aspetti più clamorosi e caratteristici. L'attrice durante la sua permanenza in California per prendere parte a un film, ha messo in caricatura gli <<angeli dell'inferno>> e i capelloni, le massaie e le cameriere dei cinema all'aperto. È nata così questa specie di balletto scherzoso e graziosamente allusivo, tra simboli di mondi e di miti diversi, inscenato con divertita leggerezza da un grande fotografo, Richard Avedon, e interpretato da Claudia. La vicinanza di Hollywood fa della California la regione più pronta all'imitazione venerabonda di ogni stravaganza e quindi più vulnerabile alla caricatura. D'altra parte, alcuni tra i personaggi più vistosi di quel mondo hanno sportivamente collaborato all'allegra presa in giro."

Sopra: Claudia Cardinale nel costume delle cameriere dei drive in, i cinema all'aperto diffusissimi in America.

A sinistra: l'attrice con una delle patacche che furoreggiano tra i giovani americani e, per imitazione, anche in tutta Europa.

Due altri personaggi della provincia americana interpretati da Claudia: a sinistra l'amica degli <<angeli dell'inferno>> e, sotto, la massaia che fa gli acquisti del sabato al supermercato con i bigodini in testa, tra altre donne in abbigliamento eccentrico e trasandato.

Ma il colpo di grazia arriva nell'ultimo doppio paginone del reportage. Qui compare, nel pieno del suo personalissimo splendore, Frank Zappa, insieme alla sua band i The Mothers of Invention.

Zappa aveva appena messo a soqquadro il mondo musicale con il suo secondo album Freak Out! ed era al centro dell'attenzione per le sue provocatorie e innovative proposte musicali. Ebbene, per i redattori di EPOCA evidentemente ben lontani non solo geograficamente dalla cultura d'oltreoceano, abbiamo a che fare con un irsuto chitarrista e dei non meglio identificati giovanotti!

A sinistra: Claudia è diventata una <<capellona>> e posa a fianco di un irsuto chitarrista indossando la tenuta <<di rigore>>. A destra l'attrice coi giovanotti che hanno collaborato a queste scene. Quello di sinistra calza gli stivali dei celebri <<angeli dell'inferno>>.

<<Vestirsi con la bandiera>> è uno dei canoni della nuova moda beat che usa l'emblema nazionale per abiti, cappelli e borsette. Qui Claudia sfoggia i colori degli Stati Uniti con un prendisole <<a stelle>>.

Una decina d'anni dopo Zappa ricordava in una intervista che la seduta fotografica fu molto piacevole e Claudia Cardinale "una vera signora"; una curiosità evidente nell'ultima foto è che la Cardinale indossa gli stivali ceduti in prestito dal chitarrista Elliot Ingber, che a sua volta è scalzo.

Tutta l'operazione editoriale, se proprio vogliamo trovarle un senso, sembra ispirata ai mondo movies a la Gualtiero Jacopetti, quei finti documentari che all'epoca imperversavano sul grande schermo che fingendo uno stile giornalistico intendevano solo colpire lo spettatore con immagini e temi scioccanti e controversi, con insistenza e morbosità, pur mantenendo, almeno in apparenza, la forma del reportage.

E siccome tutto si tocca, eccovi dalla colonna sonora di "Piano, piano non t'agitare!" la title track Don't Make Waves suonata dai The Byrds, i vicini di casa di Frank Zappa al Laurel Canyon, insieme a una selezione di immagini dal film che vi consigliamo caldamente!