le storie del Circolo Eccentrico #27

#27 Donne e dirigibili, il mix perfetto

una storia di donne avventurose a spasso per i cieli

In piena Belle Époque, tra il 1902 e il 1903, due donne si sono innalzate al di sopra delle nuvole e delle convenzioni sociali, pilotando non solo i loro dirigibili ma la storia del costume. Rose Spencer e Aida de Acosta, simboli di un’epoca in cui le donne erano destinate a rimanere ancorate al suolo, e hanno scelto invece di solcare i cieli con una determinazione degna di Icaro.

Rose con la figlia Gladys e il marito Stanley Spencer nel 1902

Parigi - 27 giugno 1903 - Aida de Acosta pilota il dirigibile Santos-Dumont n.9

La pioniera del cielo britannico. 

Nel 1902 l'aeronauta e pioniere del volo inglese Stanley Spencer cerca un finanziatore per costruire il suo primo dirigibile. Trova la disponibilità di un altro pioniere, la ditta di alimenti in polvere per bambini Mellin. È così che nel giugno 1902 l'aeronave fa i suoi primi voli di prova.

Ma il 14 luglio Rose Isabel Hawkins Spencer, sua moglie, decise che il cielo non era più un’esclusiva maschile. Con un coraggio che avrebbe fatto impallidire il più temerario degli avventurieri, si mise ai comandi del “Mellin’s Food” e si alzò in aria dal Crystal Palace di Londra compiendo diversi voli in circolo. In un paio di questi portò a bordo anche sua figlia Gladys, di tre anni.

Sebbene non ufficialmente certificato, il volo di Rose è ampiamente documentato e costituisce con certezza il primo volo a motore con un pilota donna (e persino con una piccola passeggera a bordo). Un traguardo non da poco se pensiamo che i fratelli Wright si alzeranno in volo con il loro primo aeroplano il "Flyer" solo dopo oltre un anno, il 17 dicembre 1903 a Kitty Hawk nella Carolina del Nord, USA.

Già da qualche anno i cieli di Parigi erano solcati dal pioniere del volo e miliardario brasiliano Alberto Santos-Dumont che con le sue aeronavi era divenuto il beniamino della Ville Lumière. Addirittura volava con il suo dirigibile in centro fino al suo ristorante preferito e lo parcheggiava in strada mentre pranzava.

Parigi - 1903 - Alberto Santos-Dumont a spasso per le strade con il suo dirigibile

L’avventuriera dei cieli francesi 

Un anno dopo il volo londinese di Rose Spencer, Aida de Acosta, una spensierata ereditiera americana di diciannove anni che probabilmente considerava la gravità un mero suggerimento piuttosto che una legge fisica, prese i comandi di un altro dirigibile in Francia. 

Il 27 giugno 1903, a Parigi, l'aviatore brasiliano Alberto Santos-Dumont le aveva dato tre lezioni su come manovrare il suo dirigibile personale, "No. 9".  Senza frapporre indugi Aida ne prese i comandi, decollò e lo pilotò da sola da Parigi al castello di Bagatelle mentre Santos-Dumont correva in bicicletta sotto, agitando le braccia e gridando consigli.

Con una nonchalance che avrebbe fatto invidia a qualsiasi avventuriero, Aida si librò nell’aria, dimostrando che per le donne davvero non c'erano più limiti.

Mortificati per l'audace volo della figlia e dalla pubblicità negativa che avrebbe potuto portare alla sua reputazione e al suo onore, i genitori di Aida fecero promettere a Santos-Dumont di non rivelare mai l'identità della figlia come pilota del suo dirigibile No. 9. Per sfuggire alla frenesia dei media, la famiglia la riportò subito a New York e la vicenda emerse ufficialmente solo decenni dopo.

Aida de Acosta Root Breckinridge (1884 – 1962) 

All’epoca, queste donne apparivano così avventurose da superare i più ardimentosi esploratori. La società le osservava con un misto di ammirazione e incredulità. Eppure, con ogni metro guadagnato in altitudine e chilometro percorso in volo, Rose e Aida ridefinirono il ruolo delle donne, non solo nel cielo ma in ogni ambito della vita.

Rose Spencer e Aida de Acosta non furono solo le prime donne a pilotare un aeromobile a motore; furono pioniere in un’epoca che vedeva il cielo non come una barriera, ma come un invito a sfidare l’ignoto. E mentre noi oggi guardiamo indietro a quelle imprese con ammirazione, possiamo solo immaginare il senso di libertà e di sfida che queste donne hanno provato, solcando in prima persona i cieli con la stessa facilità con cui ognuno di noi sfoglia un libro di avventure comodamente seduto in poltrona.

Così, mentre le loro gesta rimangono impresse nella storia, noi possiamo oggi emozionarci pensando a quanto fossero audaci, a quanto fossero libere, e a quanto, in fondo, fossero semplicemente umane, con la testa tra le nuvole ma i piedi ben saldi sulle pedane di un dirigibile che sfidava il tempo e lo spazio della loro epoca.

E dato che anche il cinema era tra le fresche invenzioni di quegli anni eccovi due filmati che illustrano i progressi di Santos-Dumont con le sue aeronavi No.4 del 1900 e No.9, proprio quella pilotata da Aida de Acosta nel 1903.