le storie del Circolo Eccentrico #12
#12 La scommessa del volo
una storia di palloni gonfiati e folle inferocite
Essere un aeronauta ai primordi del volo aerostatico era un'impresa molto rischiosa. Potevi svenire nell'aria rarefatta delle altitudini, il tuo pallone poteva schiantarsi contro una casa o esplodere in un violento incendio. E poi c'era sempre il rischio che la tua navicella venisse fatta a pezzi in una classica rivolta da mongolfiera!
Violenti disordini di piazza in occasione delle ascensioni in pallone erano assolutamente frequenti alla fine del '700 e lo furono fino alla metà del secolo successivo.
In questo periodo pionieristico i voli erano davvero sperimentali e, di conseguenza, soggetti a frequenti fallimenti. Gli aerostati dovevano essere riempiti lentamente, poiché l'idrogeno veniva prodotto versando acido solforico sulla limatura di ferro e il processo richiedeva tempo. Ma non appena sembrava che qualcosa non stesse andando per il verso giusto l'umore della folla iniziava a cambiare in modo imprevedibile.
Scene di vita quotidiana di un aerostiere a metà 1800.
Gli aeronauti erano spesso obbligati a fare scommesse rischiose: meglio aspettare che la folla diventasse sempre più irrequieta, o decollare con un pallone semisgonfio e insicuro?
Nel 1784 Vincenzo Lunardi effettuò il primo volo in Inghilterra. Il coraggioso aeronauta fu però costretto da una folla impaziente a decollare anzitempo, in un pallone a gas semisgonfio che, secondo quanto riferirono i testimoni, assomigliava incredibilmente a una pera capovolta. La mossa, sebbene azzardata, diede i suoi frutti e Lunardi diventò istantaneamente un eroe nazionale; ma le cose avrebbero facilmente potuto andare in tutt'altro modo.
Henry Tracey Coxwell (1819-1900) è stato tra i più famosi aeronauti inglesi e ha ispirato i personaggi del film "The Aeronauts" .
Ma anche lui rischiò grosso una volta che si sparse la voce tra la folla che "il pallone che stava utilizzando non era il suo pallone più grande e più nuovo, ma uno piccolo e vecchio". Ebbene bastò questo sospetto perchè l'aerostato fosse fatto a pezzi dalla folla inferocita che ne rivendé poi i brandelli come souvenir ai curiosi!
Le "rivolte delle mongolfiere" costituirono in realtà il rovescio della medaglia del grande entusiasmo per il volo che seguì rapidamente la scia del primo lancio di successo, in Francia, nel 1783.
Non appena la notizia che l'uomo poteva volare si diffuse gli aerostati iniziarono a spuntare dappertutto. Tessuti stampati a mongolfiere per farne abiti e biancheria ricamata per la casa; barattoli per il tè a palloncino, sedie, piatti, vasi di fiori, tazze e orologi. E ancora fazzoletti, ventagli, tabacchiere e gilet. Le donne indossavano non solo orecchini e spille a palloncino, ma anche nastri e cappellini a palloncino.
I fabbricanti di giocattoli iniziarono rapidamente a produrre minuscole mongolfiere, in modo che chiunque potesse ricreare un lancio in miniatura a casa. Un produttore di liquori pubblicizzò persino una "crème aérostatique" mentre nei ristoranti alla moda si serviva "filet à la montgolfier".
Solo a fine '800 l'irrefrenabile entusiasmo per i voli in pallone iniziò a scemare offuscato da una quantità di nuove mirabolanti invenzioni. Tra queste avrebbe presto spiccato il volo quella destinata a oscurare per sempre il fascino degli aerostati: l'aeroplano!