le storie del Circolo Eccentrico #19

#19 La limousine da guerra

una storia di elegante design a prova di proiettile

"Gli italiani lo fanno meglio" recitava la maglietta di Madonna nel videoclip "Papa don't preach".

È stato proprio negli stessi anni '80 che a partire da Barilla a Benetton, da Martini a Missoni, un marchio Made in Italy ha preso a rendere qualsiasi oggetto desiderabile.

Che si trattasse di abiti, vino, borse o anche di arredamento oppure scooter, l'unione tra competenze artigianali, stile e design era ritenuto garanzia di unicità e qualità del prodotto.

E dietro questo trend va forse ricercata l'origine del modello che nel 1982 OTO-Melara, un'azienda dalla storia secolare nel campo degli armamenti, decide di lanciare su un mercato ben lontano da quelli del lusso e dell'eleganza.

La OTO-Melara R 2.5 "Gorgona" nacque come autoblindo utilizzabile sia dell’esercito che dalle forze dell’ordine, con le caratteristiche di un veicolo da combattimento ma l'aspetto di una moderna berlina.

Lo scafo della Gorgona era in piastre di alluminio saldato spesse 15 mm, con parabrezza e finestrini in vetro antiproiettile da 32 mm, con protezione contro proiettili da 7,62 × 51 mm NATO.

Un vano di carico era contenuto sotto il cofano anteriore; sulla parte anteriore del telaio era installato un verricello elettrico da 2.000 kg di portata. Nel vano di trasporto e combattimento centrale trovavano posto anteriormente il conduttore e il capomacchina e posteriormente altri due uomini; ognuno dei quattro membri dell'equipaggio accedeva da un portello dotato di finestrino elettrico blindato. Il vano motore posteriore conteneva il propulsore e la trasmissione automatica. Il motore era un diesel FIAT, quattro cilindri in linea, turbocompresso, con una cilindrata di 2445 cc. e potenza di 95hp. La trazione integrale sulle 4 ruote motrici.

Nonostante il peso di 2680 Kg la Gorgona poteva sfrecciare fino a 120 Km/h.

Come ogni berlina che si rispetti, la Gorgona era disponibile in due allestimenti: Command, quello base per impieghi generali, e Combat, più cattivo, armato con mitragliatrici o un cannone ad acqua telecomandati dall'interno. Servosterzo, aria condizionata e alzacristalli (blindati) erano presenti di serie.

Per non farsi mancare nulla l'autoblindo era anfibia e, senza bisogno di alcuna preparazione, poteva navigare alla velocità di 5 Km/h. Installando l'idrogetto optional la velocità raddoppiava.


Le due versioni furono sperimentate da Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri ed Esercito Italiano e proposte anche sul mercato nordamericano, ma senza successo. Il mezzo venne comunque venduto in piccoli lotti all'Arabia Saudita, all'Oman e a diversi clienti privati nel Medio Oriente.

Un ultimo futuristico sviluppo della Gorgona risale al 1994 quando venne provata una versione a controllo remoto tramite radiocomando, denominata R2.5 Robotized System.

I risultati dei test sono sconosciuti. Il sistema di radiocomando si dimostrò primitivo e di difficile gestione. Alla fine dei test l'unico prototipo della macchina blindata R.2.5.Robotized System è stato trasferito al museo della polizia.

E siccome ci piace concludere in bellezza, bando alle armi e alle blindature, eccovi il video originale in versione restaurata di "Papa don't preach".

Madonna nel 1986 in tutto il suo splendore con una storia e un testo che conservano ancora oggi tutta la loro attualità.